Gli occhi dei bambini che svelano il tumore
Su PloS ONE è stata recentemente pubblicata una ricerca del
professor Bryan Shaw della Baylor University che trattava del cosiddetto
riflesso rosso.
Questo non è altri che la colorazione della pupilla dilatata dopo la stimolazione luminosa per la verifica di eventuali patologie oculari. La scoperta permette di effettuare un test senza bisogno di gocce oftalmiche o altre strumentazioni, ma solo tramite una macchina fotografica digitale con il flash. Ciò ha fatto guadagnare alla storia di Bryan Shaw la pubblicazione sulle prestigiose riviste Popular Science e Usa Today.
Fonte: PloS One
Questo non è altri che la colorazione della pupilla dilatata dopo la stimolazione luminosa per la verifica di eventuali patologie oculari. La scoperta permette di effettuare un test senza bisogno di gocce oftalmiche o altre strumentazioni, ma solo tramite una macchina fotografica digitale con il flash. Ciò ha fatto guadagnare alla storia di Bryan Shaw la pubblicazione sulle prestigiose riviste Popular Science e Usa Today.
Fonte: PloS One
La metastasi da melanoma può essere favorita dal sole
Un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele
coordinato da Marco E. Bianchi scopriva, dodici anni fa, che le cellule
quando muoiono rilasciano la proteina HMGB 1. Soprannominata
“allarmina”, questa proteina è un segnale che in caso di cellule morte o
stressate avverte il sistema immunitario.
Questa scoperta ha reso possibile una ricerca condotta da un’equipe di ricercatori tedeschi in collaborazione con il San Raffaele che dimostra come l’eccessiva esposizione solare possa causare la formazione di metastasi da melanoma. La scoperta ha portato alla luce il seguente meccanismo: la pelle esposta in maniera eccessiva alla luce del sole si arrossa e le cellule rilasciano l’allarmina che richiama i neutrofili, globuli bianchi col compito di fronteggiare l’insorgere di infezioni. L’intervento dei neutrofili può causare danni da “fuoco amico”.
Nel caso in cui sia presente un melanoma, viene rilasciata l’allarmina anche dalle sue cellule. Richiamati quindi altri neutrofili che liberano altre molecole, tra cui il “tumor necrosis factor” o TNF che induce le cellule del melanoma a disseminarsi producendo così metastasi. Le metastasi del melanoma invadono frequentemente i linfonodi vicini, ma possono arrivare anche in organi distanti.
Fonte: Nature
Questa scoperta ha reso possibile una ricerca condotta da un’equipe di ricercatori tedeschi in collaborazione con il San Raffaele che dimostra come l’eccessiva esposizione solare possa causare la formazione di metastasi da melanoma. La scoperta ha portato alla luce il seguente meccanismo: la pelle esposta in maniera eccessiva alla luce del sole si arrossa e le cellule rilasciano l’allarmina che richiama i neutrofili, globuli bianchi col compito di fronteggiare l’insorgere di infezioni. L’intervento dei neutrofili può causare danni da “fuoco amico”.
Nel caso in cui sia presente un melanoma, viene rilasciata l’allarmina anche dalle sue cellule. Richiamati quindi altri neutrofili che liberano altre molecole, tra cui il “tumor necrosis factor” o TNF che induce le cellule del melanoma a disseminarsi producendo così metastasi. Le metastasi del melanoma invadono frequentemente i linfonodi vicini, ma possono arrivare anche in organi distanti.
Fonte: Nature
Fare sport riduce il rischio del tumore al seno
L’attività fisica regolare aiuta a prevenire il cancro al seno a
qualunque età si inizi e indipendentemente dal proprio peso. A
sostenerlo è una ricerca che ha messo insieme studi condotti su oltre 4
milioni di donne e i cui risultati sono stati presentati al 9th European
Breast Cancer Conference (EBCC-9) a Glasgow. I ricercatori hanno visto
che rispetto alle donne più sedentarie, quelle più attive hanno un
rischio di ammalarsi di cancro al seno del 12% inferiore e che questo
‘beneficio’ si registra in tutte le donne, a prescindere anche dal peso.
Fonte: La Repubblica
La Carta Europea dei diritti del Malato di Cancro, presentata a Strasburgo, è, secondo le parole di Francesco de Lorenzo (Presidente dell’European Cancer Patient Coalition ) “Uno statuto del paziente che punta a risolvere le diseguaglianze che le persone affette da neoplasie affrontano ogni giorno in Europa, principalmente legate a status socioeconomico, età anagrafica, accesso a cure di qualità e mancanza di un Piano oncologico nazionale”. Il documento presentato è stato realizzato grazie ad una forte alleanza tra associazioni di pazienti, esperti di ricerca, innovazione e advocacy del “pianeta cancro” con il sostegno dell’Associazione degli Europarlamentari contro il Cancro.
La Carta è una vera e propria chiamata alle armi delle istituzioni europee e nazionali per un impegno concreto nell’affrontare l’epidemia di cancro che colpisce l’Europa.
Fonte: MolecularLab.it
Fonte: La Repubblica
Nasce la carta dei diritti UE per i tumori
La Carta Europea dei diritti del Malato di Cancro, presentata a Strasburgo, è, secondo le parole di Francesco de Lorenzo (Presidente dell’European Cancer Patient Coalition ) “Uno statuto del paziente che punta a risolvere le diseguaglianze che le persone affette da neoplasie affrontano ogni giorno in Europa, principalmente legate a status socioeconomico, età anagrafica, accesso a cure di qualità e mancanza di un Piano oncologico nazionale”. Il documento presentato è stato realizzato grazie ad una forte alleanza tra associazioni di pazienti, esperti di ricerca, innovazione e advocacy del “pianeta cancro” con il sostegno dell’Associazione degli Europarlamentari contro il Cancro.
La Carta è una vera e propria chiamata alle armi delle istituzioni europee e nazionali per un impegno concreto nell’affrontare l’epidemia di cancro che colpisce l’Europa.
Fonte: MolecularLab.it
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