mercoledì 30 aprile 2014

Il sole di Anvolt

Il sole dell’anvolt ha l’energia giusta

Alessandro (Volontario Anvolt) e Tiziana Bolgiani (assistita)

Alessandro (Volontario Anvolt) e Tiziana Bolgiani (assistita)

«Date un po’ di allegria a questo articolo così ridiamo un po’ e spaventiamo la malattia!».
È con questa raccomandazione che Tiziana ci saluta sulla soglia della sua casa nel quartiere Famagosta di Milano. Non che non ci siamo divertiti durante il nostro incontro. Di buon umore, solare e forse anche felice di averci ospiti, Tiziana ha trasformato l’ora passata insieme in una serie di risate. La più sonora delle quali c’è stata quando lei ha raccontato la sua avventura nel supermercato con il nostro volontario Alessandro: avevano caricato il carrello con la spesa e una delle rotelle si è rotta per l’eccessivo peso.
Allora un commesso ha portato non uno, ma due carrelli per mettere la merce dentro, per poterli spingere più facilmente fino alla macchina e soprattutto lasciarli interi. Abbiamo riso tanto anche quando Tiziana ha descritto le facce stupite delle parrucchiere del salone di bellezza sotto casa, dove l’aveva portata la nostra Katia, quando lei ha richiesto una acconciatura tipo Lady Gaga. Può sembrare anche un pò crudele, però non eravamo per niente tristi neanche quando la signora ci ha raccontato che il tumore le ha “staccato” mezzo seno.
Lo ha detto con un tono spensierato, come se l’avesse punta una zanzara. E cosi che Tiziana combatte la brutta malattia che l’ha colpita quattro anni fa. Prendendola in giro. Cioè mostrandole che può riderci sopra, che è più forte lei e che la vincitrice – nello scontro durissimo – alla fine, almeno moralmente, sarà lei. Non che non abbia pianto, perché per un po’ di tempo le lacrime sono sgorgate giorno e notte. Ma non perché era rattristata dai bombardamenti di chemio o dalle notizie di eventuali metastasi alle ossa. Era sola, senza marito e figli, e una sua carissima amica la portava all’ospedale, le faceva compagnia e ogni tanto giravano per Milano in macchina. Ma all’improvviso questa sua amica si è ammalata gravemente di cuore ed è stata portata in ospedale. Tiziana ha avuto sempre accanto a sé le sue zie e i suoi nipoti, che non le hanno fatto mancare mai niente e l’hanno sempre aiutata. Purtroppo però non poteva permettersi di impegnarli per accompagnarla all’ospedale per le cure quotidiane o per le analisi.
Tiziana Bogliani (assistita da Anvolt)

Così ha cominciato a muoversi in taxi, ma a parte il costo elevato di questo trasporto, l’autista non poteva mai accompagnarla dentro l’ospedale, aspettarla, farle compagnia. Allora la figlia della sua amica malata di cuore si è messa a cercare sul computer un’associazione di volontariato che potesse risolverle il problema. Ne ha trovate subito due o tre pronte ad aiutarla, però potevano assicurare più o meno solo un “servizio taxi” vale a dire un trasporto, ma senza accompagnamento.
Ma come poteva lei muoversi dentro l’ospedale con le sue ossa malandate? Alla fine, quasi un anno fa, Tiziana è arrivata ad anvolt. “«Ho chiamato e mi ha risposto una voce femminile carismatica, piena di energia, ti ricaricava subito » si ricorda oggi la signora. «Non l’avevo mai vista» aggiunge «ma mi sono detta “questa è una donna per bene». È stata la nostra Imma al telefono che le ha detto di non preoccuparsi e le ha promesso un buon servizio.« E così è stato » continua Tiziana: «Alessandro e i suoi colleghi dell’anvolt sono puntualissimi, sempre gentili, non si sono mai lamentati, mi diverto un sacco con loro».
Poi ha conosciuto di persona Imma, Katia e tanti altri volontari dell’associazione che l’hanno fatta sentire anche in quell’occasione «più che accolta, accettata col cuore». «E questa è una cosa bellissima » dice vantandosi del fatto che adesso ha più amici di tante persone in ottima salute. Poi, prima di augurarci tante risate per il futuro, Tiziana tira fuori una immagine che ci colpisce veramente: «Ho trovato il “sole di anvolt”, l’energia giusta, quella che ti scalda senza bruciare».
Ringraziamo, cercando di nascondere i nostri occhi un po’ umidi. R/M

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